Neet
Passare giorni interi a fare niente
e vedere nelle strade brulicare
la vita piena, tu sei un’ assenza
acui non è concesso che lo sguardo,
Neet
Passare giorni interi a fare niente
e vedere nelle strade brulicare
la vita piena, tu sei un’ assenza
acui non è concesso che lo sguardo,
I
Son nato sopra le righe, cattivo
Studente che al banco impazzisce,
Che pensa più forte, più forte sente,
Agonista per ogni passione del cuore.
É come se le parole, anche quelle scritte, esprimessero una carica emotiva personale in un orizzonte condiviso. Questa condivisione c’é, ma come avviene?
Il mio amore è nel vento
che cigola tra le tegole dei tetti.
Il mio amore in lontananza
Dal davanzale, sotto la luna,
Sporge la sua mano netta
Per scarmigliarmi i capelli,
Come una calda chioccia
O una gheisca suadente.
L’incuria (l’amore trascurato)
A fasci l’erba volava per aria,
Vite selvatica, erba cipollina
Divelte dalla mano, sotto fronde
Di pesco, sul selciato del giardino.
Separati
Crepita il silenzio che ingombra la stanza
Se dal silenzio riesco trarre un suono,
A ricordare il nome mio e chi sono
Lottando contro la tua lontananza. Continua a leggere “Sonetti eretici”
I
Una presentazione
Con queste tre poesie vorrei iniziare la mia rubrica. Il sonetto è una forma antica, ma ha una duttilità tale da renderla compatibile con qualsiasi contenuto, ed una brevità che consente di cesellare in poche righe delle intuizioni, delle immagini, e fissarle. Le tre immagini che vi propongo riguardano l’atto di scrivere poesia, il potere del ricordo e una descrizione, abbozzata, dello stato dell’arte.
Leggere “Le ceneri di Gramsci” di Pasolini è un’esperienza forte, sicuramente impegnativa. La ricerca di una coerenza di pensiero ha sempre prodotto difficoltà, ed in questa raccolta l’autore vuole cementare la sua poetica, per raggiungere la maturità artistica. E ci riesce. Pasolini è un poeta di paesaggi e comunità; la sua dimensione prediletta è quella corale, cui fonde quella identitaria. Si fa interprete del mondo umano attraverso il filtro della sua evoluzione come uomo, e parallelamente si fonde con le istanze di ciò che crede essere il popolo italiano della sua epoca, e le problematiche sociali divengono per lui esistenziali, personali.
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Sii la tua bellezza, donna,
La femmina felina che t’abita,
Donna come donna è la notte
Con le spalle sottili ed i capelli neri
Intrecciati al fumo delle case,
Movenza elegante e passo felpato.
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La mia tristezza dondola
Come cipressi al vento,
Seccata al sole turbina la terra
E il viale rimane impercorribile.
Dove avrò casa prima che sia notte? Continua a leggere